Cos’è la bioimpedenziometria (BIA)

La bioimpedenziometria (BIA) è una tecnica strumentale per la misurazione della composizione corporea.

Sebbene sia attendibile, non è il metodo più accurato, ma è il più usato in quanto è molto semplice e non invasivo.

È diventato uno strumento ampiamente utilizzato in ambito clinico, sportivo e nella ricerca per valutare la salute e la condizione fisica.

Come funziona l’esame bioimpedenziometrico

La bioimpedenziometria si basa su un principio:

I tessuti biologici si comportano come conduttori o isolanti.

Infatti, i muscoli e i fluidi extracellulari sono ottimi conduttori, mentre il tessuto adiposo e le ossa sono isolanti.

Con degli elettrodi si fa circolare nell’organismo corrente a bassissima potenza che, attraversando le strutture corporee, subirà un calo di intensità, dovuta all’impedenza delle strutture biologiche.

La velocità con cui questa corrente attraversa il corpo viene misurata e utilizzata per calcolare la resistenza elettrica. Questa misurazione della resistenza elettrica è poi convertita in dati sulla composizione corporea attraverso algoritmi specifici.

La bioimpedenziometria sfrutta il fatto che i tessuti del corpo umano hanno differenti livelli di conducibilità elettrica. L’acqua presente nel corpo è un buon conduttore di elettricità, quindi i muscoli conducono l’elettricità in modo più efficiente rispetto al tessuto adiposo.

Misurando il valore di questa impedenza si ottiene una stima della composizione corporea attraverso un modello tricompartimentale.

Si ottengono infatti:

  • la massa grassa;
  • la massa muscolare;
  • la massa ossea.

Come si esegue l’anali bioimpedenziometrica

Per effettuare l’analisi nel modo più accurato possibile, si utilizza un macchinario apposito, il bioimpedenziometro.

analisi bioimpedenziometrica
Biancia di precisione con elettrodi per misurare la bioimpedenziometria

Si posizionano degli elettrodi sul dorso del piede e della mano, in modo che la corrente possa entrare da un punto ed uscire dall’altro.

In base a quanto viene ostruito il passaggio della corrente, si riesce a stimare la comprensione corporea.

Misurare la bioimpedenziometria con la bilancia di casa: è corretto?

Oggi quasi tutte le bilance digitali misurano la bioimpedenziometria.

Purtroppo però hanno gli elettrodi solo sui piedi, e questo rende la stima molto approssimativa e poco accurata.

In particolare, con la bilancia la corrente entra da una gamba ed esce dall’altra, percorrendo quindi solo quel tragitto e non misurando quindi l’impedenza nel busto e nelle braccia, ma solo nelle gambe e stimando invece il resto.

Di conseguenza, i dati che le bilance forniscono sono molto approssimativi, soprattutto perché le persone non accumulano il grasso allo stesso modo, c’è chi lo accumula più nelle gambe e chi più nella zona addominale.

Misura della BIA con bilance più accurate

Esistono però delle bilance impedenziometriche che hanno il manico con elettrodi da tenere in mano: in questo caso gli elettrodi sono posizionati sia sulle mani che sui piedi, rendendo così l’analisi molto più accurata.

In questo modo infatti la corrente percorre le gambe, la zona addominale e le tutte le braccia fino alla mano.

Personalmente, nel mio studio a Milano uso questa soluzione, in quanto è più pratica del bioimpedenziometro e più precisa delle bilance con gli elettrodi solo sui piedi.

Grasso viscerale e grasso sottocutaneo

La bioimpedenziometria fornisce inoltre un dato sulla quantità di grasso viscerale.

Quest’ultimo è particolarmente importante in quanto, a differenza del grasso sottocutaneo, è correlato al rischio di patologie cardiovascolari e diabete, quindi, è importante mantenerlo al di sotto di un certo livello.

Durante ogni visita che effettuo nel mio studio, vengono effettuate sia sia l’analisi bioimpedenziomentrica che la plicometria per confrontare i dati con quelli precedenti e valutare l’andamento.

Il confronto con le misurazioni precedenti è importante per capire se si sta procedendo in modo ottimale oppure è necessario apportare delle modifiche al piano alimentare o allo stile di vita.

Applicazioni cliniche

Nel campo medico, la bioimpedenziometria è utilizzata per valutare lo stato nutrizionale, monitorare il progresso della terapia nutrizionale, la gestione delle malattie croniche e lo stato di idratazione.

È uno strumento prezioso nella valutazione del rischio cardiovascolare, poiché fornisce informazioni sulla distribuzione della massa grassa e magra nel corpo, correlate a condizioni come l’obesità e il metabolismo.

Applicazioni nel fitness e nello sport

Nel settore dello sport e del fitness, la bioimpedenziometria è ampiamente utilizzata per valutare la massa grassa, monitorare i cambiamenti nella composizione corporea e ottimizzare i programmi di allenamento.

Gli atleti possono beneficiare di questo metodo per valutare la distribuzione della massa grassa e muscolare nel corpo, aiutandoli a regolare la loro dieta e l’allenamento per migliorare le prestazioni.

bioimpedenziometria

Limitazioni e considerazioni

Nonostante la sua diffusa utilità, la bioimpedenziometria ha alcune limitazioni:

  • La precisione delle misurazioni può essere influenzata da variabili come l’idratazione del corpo, l’età, il sesso, l’etnia e il livello di attività fisica;
  • Fattori esterni come l’assunzione di cibo o bevande possono influenzare temporaneamente i risultati delle misurazioni.

Evoluzione e futuro

Negli ultimi anni, sono emerse nuove tecnologie e approcci per migliorare la precisione e l’accuratezza della bioimpedenziometria.

L’implementazione di algoritmi più avanzati e l’integrazione con altre tecnologie, come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, potrebbero contribuire a rendere questo metodo ancora più affidabile e utile in varie applicazioni.

Conclusioni

In conclusione, la bioimpedenziometria rappresenta uno strumento prezioso per valutare la composizione corporea in modo non invasivo. Grazie alla sua versatilità e alle sue molteplici applicazioni, continua a svolgere un ruolo significativo nella valutazione della salute, nel monitoraggio delle condizioni fisiche e nella ricerca scientifica.

La continua evoluzione di questa tecnologia potrebbe portare a ulteriori miglioramenti, consentendo una valutazione sempre più accurata della composizione corporea e aprendo nuove prospettive nel campo della salute e del fitness.

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Dott. Alessandro Modena, nutrizionista a Milano